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“ACODE METTE ALLA PROVA IL PARKOUR”

                                                 È difficile comprendere come questi ragazzi possano sedere
                                                 pigramente appoggiati a una parete un momento e poi facciano un
                                                 backflip sul posto un secondo dopo. È il controllo del corpo, la
                                                 coordinazione, la forza e anche la scioltezza e la flessibilità che
                                                 impressionano. "L'arte di muoversi come l’acqua sul cemento" è
                                                 un'espressione che riassume il processo.
                                                 Tuttavia, nulla è casuale nelle giravolte e nei salti da un tetto a un
                                                 altro. Nel Parkour, niente è lasciato al caso e si fa solo quello che si è
                                                 imparato a fare. Ripetere fino alla perfezione. Inoltre, è necessario
                                                 usare il cervello per prevedere dove si atterrerà e quale sarà la prossima
                                                 mossa. Parkour non è solo una serie di giravolte ben eseguite, bisogna
                                                 arrampicarsi sui muri, dondolare dalle ringhiere o semplicemente

     “stare seduti nel più completo equilibrio. Quando chiediamo di scattare

                                                 una foto di gruppo, dopo qualche secondo tutti e quattro i traceur
                                                 sono tranquillamente seduti sulle pareti ricoperte di graffiti.

                                      "Se posso immaginare qualcosa, posso farla. È tutta una
                                      questione di tempo e di trovare il modo. Vedo un nuovo
                                      movimento o una combinazione nella mia testa, e penso
                                      a come fare per eseguirli. A volte, si deve ingannare
                                      il timore con un piccolo sotterfugio. La ricompensa?
                                      Riuscire a fare quello che vuoi fare. Quello che faccio è,
                                      metodicamente, colmare il vuoto tra visione e realtà.
                                      È quello in cui credo”.

                                                                                                      Cato

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